giovedì 5 gennaio 2012

La Corte di Giustizia EU dichiara legittimo l'ETS Avio. USA e Cina all'attacco.

La sentenza del 21.12  ha respinto il ricorso di alcune compagnie aeree USA (United in testa) le quali contestavano la applicabilità del sistema ETS-EU a vettori non-EU, a loro dire in violazione degli accordi internazionali.
“L'applicazione del sistema di scambio delle quote di emissioni all'aviazione non viola né i principi di diritto internazionale consuetudinario né l’Open Skies Agreement“, si legge invece nel comunicato stampa della Corte Europea.
Molto soddisfatta la commissaria EU per il clima, Connie Hedegaard "ora ci aspettiamo che le compagnie americane che hanno fatto ricorso rispettino la normativa europea. Auspichiamo dunque un approccio costruttivo nell'implementazione delle misure". 
Ma la decisione della Corte di Giustizia potrebbe invece provocare un'escalation tra la Ue e altri Stati che vivono i vincoli sulle emissioni aeree come una violazione della propria sovranità. Lo scontro è particolarmente duro con gli Stati Uniti, dove il 24.10 scorso il Congresso ha emanato un decreto che addirittura vieta alla compagnie aeree americane di ottemperare all'ETS europeo quando fanno scalo nel nostro continente.

Ed infatti il confronto si allarga: il vicepresidente della CATA (Cina Air Transport Association), Cai Haibo, ha dichiarato all’agenzia di stampa Reuters che “La Cina non collaborerà con l'Unione europea sul sistema ETS, le compagnie aeree cinesi non vogliono imporre sovrattasse ai clienti relative alla tassa per compensare i costi delle emissioni”. 
Dura la replica UE, arrivata per bocca di Isaac Valero-Ladron, portavoce del commissario UE al clima (ANSA delle 17:05):
 ''se operi nell'Ue devi rispettare le regole Ue'' ha affermato il portavoce, ottimista sul rispetto della nuova direttiva per abbattere le emissioni di CO2. ''Siamo fiduciosi che le aziende rispetteranno la legislazione. Le sanzioni infatti comporterebbero una spesa ben piu' elevata di quella richiesta dal rispetto delle regole'', cioe' 100 euro per ogni tonnellata di CO2 in eccesso. Al momento attuale ''tutte le compagnie aeree cinesi - ha spiegato Valero-Ladron - hanno fatto domanda per i permessi gratuiti, previsti per l'85% delle emissioni, mentre il restante 15% va comprato sul mercato dell'Ets. Quindi di fatto stanno rispettando le norme''. I colloqui con Cina, Usa e Russia proseguono solo sulle ''misure equivalenti'' che i paesi possono assumere per tagliare la stessa quantita' di emissioni richiesta dall'Ue, unica 'via d'uscita' per non pagare i relativi permessi dell'Ets. Le aziende potranno scaricare i costi in piu' sui viaggiatori: la stima di Bruxelles e' che per voli lunghi, il rincaro a tratta potrebbe oscillare fra i due e i 12 euro e per quelli brevi da un euro a 9 euro. L'Ue potra' bandire le compagnie che violano le regole? ''E' solo l'ultima ratio'', ha detto Valero-Ladron.

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